Storia di un Club
Il Club Ignoranti nasce a Padova il 2 settembre del 1889 con scopi benefici, al motto "CHARITAS IN LAETITIA"
(Ricostruzione storica tratta dal libro di Antonio Ceccolin con il contributo dell'ex vicepresidente Celino Bertinelli e i past president Carlo Papa e Ivano Foch.)
2 settembre 1889 Si racconta che verso la fine dell’Ottocento un gruppo di “bontemponi” fosse solito trovarsi in una vecchia trattoria di Padova per passare la serata in allegria, fare una partita a carte e gustare un buon bicchiere di vino “friularo”.
Settembre 1890 Il 13 settembre del 1890, l’anno successivo a quello di fondazione, il Club Ignoranti ammise per la prima volta la stampa ai suoi banchetti: un pranzo sociale di quaranta coperti al quale partecipò, fra gli altri, un giornalista de IL VENETO.
Ottobre 1890 - Il Club Ignoranti di Udine. L’attività iniziale del Sodalizio, dovette essere stata davvero frenetica se, appena un anno dopo, il 13 ottobre 1890, nacque una Succursale a Udine.
Dicembre 1890 – Il Club Ignoranti di Verona. Dopo appena tre mesi, e precisamente il 7 dicembre 1890, nacque a Verona una seconda Succursale. In archivio è conservata la lettera con la quale la Succursale di Verona comunica alla “Onorevole Presidenza del Club degli Ignoranti – Padova” la nascita in quella città del Sodalizio.
Dicembre 1890 - Club Ignoranti di Venezia Da una lettera datata 29 dicembre dello stesso anno 1890 veniamo a sapere che a quella data esisteva già una Succursale del Club Ignoranti anche a Venezia; quindi ignoriamo, in questo caso, la data ufficiale di nascita.
1891 - Il primo Carnevale Verso la fine di gennaio del 1891 apparve in città un manifesto che, a caratteri cubitali, annunciava il Primo Carnevale con queste parole: “Il risveglio dell’ignoranza”. In conformità al motto “Allegria e Beneficenza” il Club Ignoranti, quasi in contrapposizione agli austeri atteggiamenti degli “intellettuali” dell’epoca, aveva pensato di programmare per il vicino carnevale un festival pubblico di beneficenza per fare uscire il Sodalizio dal piccolo recinto in cui ancora si trovava e manifestarsi alla cittadinanza.
8 febbraio 1891 A mezzogiorno dell’8 febbraio 1891, festa delle matricole universitarie, un lungo corteo partì dalla stazione e attraversò la città in mezzo ad una gran folla: in testa al corteo i battistrada a piedi e a cavallo, poi il carroccio padovano, la carrozza del podestà, i Cacciatori inglesi, la Fanfara del 20° Cavalleria, il carro delle sartine, il carro dei clown, la carrozza del Club Ignoranti ecc. La folla, oltre ad applaudire, gettava confetti e fiori, e dopo due ore il corteo giunse solennemente in Salone, illuminato da diecimila candele. Qui la festa continuò con il ballo, con un concorso di bellezza, con concerti di chitarre e mandolini, numeri circensi ed altro, in mezzo ad un turbinio di luci e di colori. All’ “allegria” si aggiunse la “beneficenza”, grazie all’introito netto di lire 6.475. Il decollo del Club era avvenuto con un successo strepitoso.
1892: Statuto e Onorificenze Nel 1892 venne redatto il primo Statuto del Club, una copia del quale è conservata nel nostro archivio. In questo Statuto, ma anche in alcuni successivi, si rilevava un fatto di notevole importanza e riguardava la patavinità dei Soci. Infatti i Soci Effettivi del Club Ignoranti dovevano risiedere a Padova o nel suo circondario.
1895: Mostra Campionaria Provinciale Si ha la netta sensazione che il Club Ignoranti nei suoi primi anni di vita avesse conquistato la scena di Padova, viste le iniziative intraprese. Non solo, ma ci si fa anche l’idea che questi “Ignoranti”, pur avendo come base statutaria lo scopo della beneficenza, non avessero trascurato l’aspetto commerciale e culturale. Con grande lungimiranza il Sodalizio indisse nel 1895 una Mostra Campionaria Provinciale in Salone con esposizione di floricoltura nel giardino della Loggia Amulea, invitando centinaia di Case produttrici da tutta Italia. Il successo fu talmente grande che il Club Ignoranti fu decorato da una grande medaglia d’oro nientemeno che dal Re Umberto I.
1897: Emblema sociale e Gonfalone Per emblema sociale venne scelto uno scudo con le effigi di un’oca e di una zucca a significare la perfetta “ignoranza” del Sodalizio. Lo scudo poi è attraversato da una fascia con la parola “CHARITAS”. Questo emblema rimase invariato nel corso del tempo, ed è tutt’oggi in vigore. Il Gonfalone, di un bellissimo panno vellutato, nacque nel 1897, come testimoniato dalla scritta sullo stesso drappo. E’ conservato, quasi religiosamente nell’ufficio del Presidente, e viene sempre utilizzato nelle occasioni ufficiali.
1901: Il Club Ignoranti di Este La storia del Club Ignoranti di Este è diversa dalle altre e forse più bella. Il Sodalizio, infatti, affonda le sue radici molto indietro nel tempo e precisamente a metà dell’Ottocento. Esisteva allora una Associazione che aveva lo stesso spirito e gli stessi scopi del nostro attuale Sodalizio ed andava sotto il nome di “Società di Allegria e Beneficenza”, guarda caso le stesse parole dell’originale motto patavino: Allegria e Beneficenza.
1902 – Grandi manifestazioni con i Maestri Perosi e Toscanini L’iniziativa del Club cadde su due opere del Perosi: il Mosè e il Giudizio Universale. Quest’ultima opera era una “Prima” in Italia essendo stata in precedenza eseguita solo in Vaticano e a Varsavia. I rapporti col Maestro Lorenzo Perosi erano tali che fu fatto Socio Onorario del Club Ignoranti al quale poi donerà un suo ritratto con dedica.(v.foto) Le due opere su accennate di alto livello artistico, ottennero grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica. Un altro avvenimento eccezionale, non solo per Padova ma per tutto il Veneto, fu l'esecuzione della “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi, diretta nientemeno che dal Maestro Toscanini, alla presenza delle maggiori autorità. Le cronache parlano di "Salone esaurito in ogni ordine di posti con spettatori fin sulle porte."
1902 - Il Club Ignoranti di Monselice Non siamo in grado di dire con esattezza quando il Club Ignoranti sia sorto a Monselice, ma siamo in possesso di una lettera datata 25 aprile 1905 con la quale il suo Presidente F. Vigano "manifesta a cod. spett. Presidenza del Club Ignoranti di Padova i più sentiti ringraziamenti per la elargizione da esso fatta a questo Club Ignoranti di Monselice delle lire quaranta ..."
Ciò significa che a Monselice esisteva il Club Ignoranti prima del 1905. Per avere un’idea di come sia nato questo Sodalizio ci viene incontro una cronaca del cittadino monselicense Celso Carturan, che si può considerare uno storico della città della Rocca. In questa cronaca si legge che nel 1886 vi era a Monselice l’Associazione “Società del Buon Umore” trasformatasi poi in “Comitato del Consiglio dei Dieci” e, infine, nel 1902 in “Comitato Permanente di beneficenza”; queste Associazioni, succedutesi nel tempo, erano tutte animate dallo stesso spirito e dallo stesso amore verso il prossimo. Nel frattempo nacque, ad opera di un gruppo di cittadini capeggiati da Albero Ferrari, una Società denominata Club Ignoranti, che agì in Monselice contemporaneamente al “Comitato Permanente di Beneficenza.”
1902 / 1904 – Il Club Ignoranti di La Spezia Il rinvenimento di un telegramma datato 20 novembre 1904 (o 1902, la data non è chiara) ci riporta all’esistenza di un Club Ignoranti a La Spezia. Nel telegramma si legge: “Sezione Ignoranti Spezia riporta novella vita con proposito acclamato da imponente assemblea di conciliare divertimento con beneficenza rivolge entusiastico saluto alla società madre donde irradiasi tanta luce di gioconda carità consolatrice – Malchiori”. Anche nelle poche parole di un telegramma si rivela lo spirito del Club Ignoranti: conciliare divertimento con beneficenza, concetto tradotto poi nel motto: Allegria e Beneficenza e quindi Charitas in laetitia.
1904 – Inno del Club Ignoranti Il Club Ignoranti, sin dai primi anni della sua esistenza, volle completare la sua struttura con un INNO proprio, da cantare non solo nelle grandi occasioni, ma anche - come si fa attualmente - all’inizio di ogni festa sociale. L’incarico, nel lontano 1904, fu affidato al Maestro Cav. Luigi Deola, che compose l’Inno su parole del dott. Giuseppe Moro. Abbiamo in archivio le copie delle lettere del novembre 1904 inviate ai due autori e una terza lettera inviata al Maestro Ruberto, autore della composizione per banda.
1905: Case Operaie All’inizio del Novecento la situazione di tanti operai, artigiani, contadini, era per certi versi drammatica. Lo Stato non era spesso in grado di intervenire nei casi più disagiati e la politica sociale stava ancora facendo i primi passi. Capitò allora che fossero i volontari ad affrontare certe situazioni anticipando addirittura lo Stato stesso; capitò che fosse proprio il Club Ignoranti ad assumersi l’onere della costruzione di case operaie. Naturalmente questa meravigliosa idea di costruire case operaie non nacque dalla sera al mattino come un fulmine a ciel sereno, ma, come tutte le grandi storie, ebbe la sua origine in una iniziativa più modesta, e anche più adatta alla realtà delle cose. Il Club Ignoranti si interrogò se poteva dare il proprio contributo al problema dell’abitazione e, andando subito al concreto, segnalò al Comune di Padova, in una lettera del 17 aprile del 1900, protocollo n.456, la sua decisione di erogare una somma per la costruzione di una Casa Operaia, purché la Giunta Municipale fosse stata disposta a cedere il terreno. Vi furono molte difficoltà, dice la cronaca, per l’assegnazione del terreno e intanto il tempo passava senza avere una risposta. Qualche tempo dopo, il 22 aprile 1902, il Sindaco chiese al Presidente del Club Ignoranti se la somma era ancora a disposizione. Il Presidente rispose affermativamente, e anzi creò una apposita Commissione in seno al Club per interessarsi del problema.
Continua ...